Descrizione

La Piana di Marcesina è una grande distesa di pascoli circondata da boschi di conifere alle propaggini orientali dell’Altopiano dei Sette Comuni. La Comunità Europea ha individuato la piana come Zona a Protezione Speciale in quanto una delle oasi europee a più alta densità di biodiversità. Le uniche costruzioni ivi presenti sono le malghe d’alpeggio ed i cosiddetti “casoni”, antiche abitazioni in legno e lamiera utilizzate un tempo come riparo dai boscaioli. Marcèsina è attorniata da diverse cime tristemente note per gli eventi della Grande Guerra: l’Ortigara, il Monte Fior, Cima della Caldiera. A queste cime si perviene percorrendo una intricata successione di strade forestali che numerose attraversano l’altopiano fino a Spiazzale Lozze. Più vicina alla zona del rifugio la Cima dei Castelloni di San Marco 1.830 metri, che si affaccia sulla Valsugana, il Lagorai e le Prealpi venete; il sentiero (segnavia n. 845) parte da Malga Fossetta. In prossimità del rifugio, tra Campo Capra di sotto e Colle dei Colombi, si trova il riparo Dalmeri, un riparo preistorico sottoroccia risalente al Paleolitico superiore, utilizzato dai cacciatori preistorici e tuttora oggetto di studio da parte del Museo Tridentino di Scienze Naturali. Sulla piana si snoda il sentiero dei Cippi, confine tra la Serenissima Repubblica di Venezia e l’Impero Austroungarico, che conduce agli spettacolari Castelloni di San Marco.

Durante il periodo invernale Marcesina è uno dei luoghi più freddi d’Italia; ciò nonostante la sensazione di freddo è limitata a causa della bassa umidità relativa e del marcato rialzo termico durante le ore diurne. In compenso la neve rimane quasi sempre in perfette condizioni consentendo di praticare con piacere lo sci nordico o le escursioni con le ciaspole grazie ad uno straordinariamente vasto numero di sentieri e strade forestali trasformati in un sistema di oltre 200 km di piste. Durante l’estate gli stessi sentieri e le stesse strade forestali diventano itinerari meravigliosi per l’escursionismo, la mountain bike o per il trekking e a cavallo.

Descrizione di Marcesina tratta da “I piccoli Maestri” di Luigi Meneghello, ed. Mondadori:

“La prima parte della spedizione fu meravigliosa. Marciavamo in fila, c’era il sole del tardo pomeriggio, tutto era efficienza ed energia, Antonio era con noi, eravamo un magnifico reparto; credo che mi fossi perfino pettinato. Facemmo sosta a Malga Fiara, in vista della conca di Marcésina. Ci eravamo sparsi qua e là intorno alla malga, tutti sorridevano appoggiandosi coi sacchi alle roccette che affioravano; io chiacchieravo con Antonio. In tutto il periodo della guerra civile non credo di essermi mai sentito così contento. L’ultimo pezzo di Altipiano prima dell’orlo cambia carattere in modo drammatico. Il terreno si disbosca affatto, a sud di Marcésina si cammina in zona quasi prativa , tra colli con pendii lisci, ripidi, assolutamente nudi, incredibilmente armoniosi. Le forme tra cui sei racchiuso sono semplici, chiare; è una specie di grande fiaba, dove tutto è semplificato, grande, gentile. Cammini in mezzo a questa fiaba, come fra alti teloni tesi, dipinti; i rapporti tra i volumi sono così limpidi, che la scala dei monti ti pare ingigantita; e improvvisamente sbucando da una quinta ti affacci all’orlo. Qui si sente davvero com’è fatto l’Altipiano; la grande spalla liscia, pura, lo delimita come un mondo a parte, e da questo punto si misura con uno sguardo quanto è alto, quanto è remoto. Non è meraviglia che da allora per anni e anni figurandomi tra la veglia e il sonno la condizione più perfetta in cui vorrei trovarmi, sia tornato sempre in cima a questa spalla, in una delle casotte di pietra che ci sono qua e là, di notte, ad aspettare con due o tre compagni che arrivino i convogli dei rastrellatori, per difendere l’Altipiano in questo punto. Militarmente sarebbe una gran stupidaggine, ma questo sogno di perfezione non è militare. Quella volta intravvedemmo queste cose nel primo buio; in seguito le ho riviste di pieno giorno, e non credo ci sia luogo al mondo che mi impressioni più di questo.”

Visualizza Piana di Marcesina in una mappa di dimensioni maggiori, a cura di Andrea Omizzolo

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